Ringraziamo Dio per aver donato alla Chiesa San Giovanni Paolo
II Papa e per aver fatto risplendere in lui la tenerezza della
paternità universale.
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Giovanni
Cavazzon |
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San
Giovanni Paolo II
Santi
Cirillo e Metodio
Il
3 maggio 2017 ha avuto luogo la celebrazione per il XXV
anniversario della visita pastorale di Papa Giovanni Paolo II. Nella stessa occasione la Chiesa Regina Pacis di Redipuglia è stata cointitolata ai santi Benedetto da Norcia, Cirillo e Metodio e Giovanni Paolo II. |
La chiesa
Regina Pacis del Sacrario di Redipuglia vuole dare una luce di
speranza a tutte le genti d’Europa; è doveroso raffigurarne
l’istanza. Don
Sigismondo Schiavone |
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Dopo la esegesi pittorica di San Benedetto, fusione perfetta di storia e mito, carnalità e spirito, religiosità e morale, indole e magistero, movimento e fissità, colore/luce e negritudine, Cavazzon conclude il progetto per Redipuglia con l’atto di far sgusciare dall’impalpabile, in assolata elevatezza, la benedizione del Santo Wojtyla, vivacissima pur se fissata nel gesto, così vivida da muovere chiunque ad un commosso accogliere. È rivolta all’attualità di una folla appena abbozzata, lontana, terrena perché posizionata in basso, ma ben più astratta nella sua calca accorrente che non il volto del Papa. È, tale folla, l’anima di Berlino, della Germania divisa, intorno alla Porta di Brandeburgo. È l’anima del mondo cattolico, di tutti i fedeli, di tutte le patrie, di tutte le fedi. Moltitudine indistinta, che acclama, che si fa corteo, che scavalca e abbatte muri, i terribili muri dell’ostracismo. È il pullulare di tutti i fantasmi che creano la storia, di anonime vite, di quotidianità, di sogni e sacrifici, di vittorie e rinunce, di umiltà e di eroi. Pochi tratti per tutto ciò, di una sapienza figurativa da cui nulla sgorga casuale. Viste nell’insieme le tre opere (la prima, Cirillo e Metodio) risultano assai più omogenee di quanto ci si potesse attendere. Le differenze epocali e contenutistiche, anche se evidenti perché evocate con dovizia di particolari, si esprimono lungo un processo temporale di stile che ogni volta riassume in sé, con una sinossi narrativa mirabile (poetica potremmo definirla, se per poesia s’intenda la traccia che assurge ad un oltre) alcune vicende essenziali della storia di una religione. Della storia del pensiero che in quella stessa religione si è evoluto, grazie a tali personaggi. |